Note di Beppe De Santis, 21 marzo 2018
Il CSPC nasce per UNIRE.
Per unire tutti i patrioti costituzionali d’Italia.
Unire il nostro Popolo. Ridotto, oggi, ad una moltitudine di solitari. Scoraggiati, rassegnati, astrattamente furenti e impotenti.
Non per costruire l’ennesima, arrogante, e poco concludente, setta sovranista.
Per dialogare, con spirito fraterno e costruttivo, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà che vogliono contribuire a salvare l’Italia dalla morsa neoliberista, eurista e austeritaria, dallo sfacelo in corso da anni e decenni.
Per conoscersi, incontrarsi, crescere insieme, collaborare. Per costruire un GRANDE MOVIMENTO, POPOLARE, di massa, del PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE.
Difesa, ripristino e attuazione integrale della Costituzione.
Rinegoziazione dei TRATTATI EUROPEI, CHE STANNO LETTERALMENTE STRAGNGOLANDO L’Italia e gli italiani.
E se questo non è Possibile, lottare per il RECESSO UNILATERALE DA TALI FOLLI TRATTATI.
Riassegnare allo Stato, alla democrazia, il ruolo di comando sull’economia, contro la speculazione finanziaria.
Il contrario, delle sette, del settarismo, del solipsismo, dell’individualismo presuntuoso, dei tanti generali senza esercito che infestano l’Italia.
Unire cittadini normali: lavoratori privati e pubblici, precari, pensionati, inseganti, contadini, artigiani, piccoli commercianti, piccoli imprenditori, liberi professionisti, studenti, giovani e donne.
Unire piccole associazioni, centri e gruppi di cittadini attivi, operanti sul territorio: impegnati per la valorizzazione dei prodotti locali, a difesa dell’ambiente, nel volontariato sociale, nelle scuole e nelle parrocchie, per la difesa e la qualità dei servizi sociali e sanitari.
Per interloquire e collaborare fattivamente con le amministrazioni locali – sindaci, giunte, consigli comunali – di buona volontà e le associazioni intercomunali. Con le agenzie di sviluppo locale, laddove operanti.
Conoscere, incontrare, confrontarsi, organizzarsi insieme, operare insieme con tutti coloro – singoli, gruppi e movimenti – che sono e si sentono patrioti costituzionali, sovranisti costituzionali. Per costruire, con pazienza e umiltà, una GRANDE RETE LOCALE, REGIONALE E NAZIONALE di patrioti costituzionali.
INSIEME, occorre tradurre le strategie generali (attuare la Costituzione, destrutturare questa Unione Europea antipopolare e antidemocratica, riconquistare la sovranità monetaria, liquidare le politiche di austerità) in obiettivi, vertenze, battaglie concrete. In obiettivi ravvicinati e intermedi praticabili. Quartiere per quartiere, paese per paese, città per città, tema per tema.
Il CSPC nasce per difendere l’ECONOMIA REALE,
ancora resistente e ancora non completamente massacrata dal neoliberismo, dalla speculazione finanziaria, da una classe dirigente mediamente incapace, corrotta, serva degli apparati europei e soprattutto della finanza speculativa.
Dobbiamo promuovere un vero e proprio MOVIMENTO DI RESISTENZA DELLE ECONOMIA REALE A RESIDUA.
Paese per paese, territorio per territorio, settore per settore (agricoltura, artigianato, servizi, micro e piccola industria).
Dobbiamo animare e dare sostegno ad un vero MOVIMENTO DELLO SVILUPPO LOCALE sostenibile. Intanto, usando presto e bene le risorse e i programmi del ciclo di programmazione 2014-2020 ( circa 130 mld disponibili per l’insieme delle 20 Regioni d’Italia). Soprattutto, nelle Regioni centrali e meridionali.
In primo luogo difendere e promuover il MADE IN ITALY. A partire dall’agricoltura e dai prodotti agroalimentari. Luogo per luogo. Prodotto per prodotto. Azienda per azienda.
L’ENOGASTRONONOMIA TRADIZIONALE E DI QUALITA’ E’ UNA DELLE PIU’ GRANDI RISORE STRATEGICHE, per salvare il nostro Pese, sull’orlo dell’abisso.
Non a caso, l’ONU, mediante l’UNESCO, di recente, ha riconosciuto lo STILE DI VITA MEDITERRANEO, in altre parole la DIETA mediterranea (dal greco DIAITA, cioè STILE di vita) quale BENE CULTURALE IMMATERIALE DELL’ UMANITÀ.
IL CSPC NASCE PER PREPARARE, FORMARE, ADDESTRARE UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE DIFFUSA.
CON LA PARTECIPAZIONE A TUTTE LE PROSSIME COMPETIZIONI ELETTORALI.
Soprattutto, giovani e donne, nuove energie.
Paese per paese, territorio per territorio, Regione per Regione.
Partendo dai piccoli e medi Comuni.
Perciò occorre puntare a riprendersi nelle mani, direttamente, con impegno diretto, mettendoci la faccia, la RETE DELLE ISTITUZIONI LOCALI.
Bisogna concepire, aggregare e promuovere una nuova generazioni di LISTE CIVICHE, IN CIASCUNO DEGLI 8000 COMUNI D’ITALIA, a partire dai 5000 comuni più piccoli.
Bisogna rifondare la buona politica, dappertutto.
RIPRENDERCI NELLE NOSTRE MANI LE ISTITUZIONI.
Occorre imparare- o reimparare- AD ACCEDERE, da cittadini normali, A TUTTE LE TIPOLOGIE DI ELEZIONI: COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI, NAZIONALI, EUROPEE.
Le istituzioni appartengono a tutti i cittadini, a tutti noi. Quindi vanno riconquistate ai cittadini normali.
Occorre reimparare la democrazia elettorale, a saper gestire le elezioni, i meccanismi elettorali, le procedure elettorali.
Che lorsignori hanno reso farraginose, per tenerci lontani dalle istituzioni stesse.
Ad esempio, soltanto per quest’anno, il 2018, sono previste le elezioni amministrative in oltre 800 Comuni d’Italia: comuni piccoli, medi e grandi.
Son in corso elezioni regionali, e, nel 2019, vi saranno elezioni in regioni rilevanti, come la Sardegna, l’Abruzzo e la Calabria.
Dobbiamo prepararci. Muoverci. Costruendo grandi ed efficaci liste civiche. Di impianto patriottico costituzionale.
Sempre nel 2018, vi saranno le elezioni europee. Un’occasione straordinaria per portare avanti la battaglia contro questa feroce Unione europea antipopolare e antidemocratica.
Per una nuova Europa degli Stati e ei Popoli sovrani.
Nemmeno è da escludere che, più presto di quanto si pensi, ci saranno LE ELEZIONI POLITICHE NAZIONALI ANTICIPATE.
IL CSPC NASCE PER UNIRE TUTTI – O LA GRAN PARTE – I GRUPPI, LE ASSOCIAZIONI E I MOVIMENTI ORGANIZZATI SINCERAMENTE PATRIOTTICI COSTITUZIONALI.
Finora, non è stato ancora possibile.
Per scarsa conoscenza e fiducia reciproca.
Per immaturità.
Per settarismo diffuso, a volte congenito.
Per superbia. Di chi pensa di farcela da solo. Di chi pensa di avere la ricetta giusta, in esclusiva. Di chi pensa di essere l’unto del Signore sovranista. Per stupidità.
Eppure, occorre tessere, tessere, tessere, Con pazienza e metodo. Con fraternità. Con spirito di servizio.
Ad esempio, la tornata delle ELEZIONI REGIONALI del 2019, è -sotto il profilo dell’unità necessaria-una ottima occasione per unire. Tutti i patrioti costituzionali di buona volontà, realistici, intelligenti, generosi.
Il CSPC nasce per contribuire ad aggiornare scientificamente l’analisi e l’interpretazione della contemporanea, devastante FORMA DI CAPITALISMO GLOBALE, ultra-finanziario e speculativo.
Un capitalismo globalista distruttore degli Stati sovrani e delle identità e delle radici dei Popoli.
Un capitalismo che si regge, tra l’altro, su una rete di oltre 100.000 MULTINAZIONALI GLOBALI. Che comandano il Mondo in vece degli Stati e dei Popoli de-sovranizzati.
Sotto tale profilo, il CSPC svolgerà un lavoro tenace, preciso, puntuale di VERO CENTRO STUDI DEL PARTRIOTTISMO COSTITUZIONALE.
6-Il CSPC nasce per svolgere un ruolo DI ALTA FORMAZIONE STRATEGICA. In tema di critica e lotta contro il CAPITALISMO GLOBALE contemporaneo. In tema di ALTA FORMAZIONE dei cittadini, degli attivisti e dei quadri DEL MOVIMENTO DEL PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE.
Intendiamo promuovere una vera LIBERA UNIVERSITA’ POPOLARE DEL PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE (LUP del PC). Con un centro propulsivo e di coordinamento nazionale e con una sede- e una specifica squadra- in ciascuna delle 20 Regioni italiane.
NOTE SPARSE per la delineazione della attività formativa del Centro Studi e Promozione del PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE
di Beppe De Santis
I – Si dovrebbe trattare di una attività formativa strategica (pensiero strategico), in particolare, sui seguenti temi
• l’interpretazione e la lotta contro il finanzcapitalismo globale ( o imperialismo globale), sotto tutti i profili economico, politico-istituzionale, geostrategico e culturale-mediale;
• la destrutturazione del sistema delle multinazionali globali;
• destrutturazione – in primis-dei conglomerati globali finanziari speculativi, con il ripristino della distinzione tra banche d’affari speculative e banche commerciali ordinarie
• la destrutturazione dell’Unione Europea;
• la destrutturazione del sistema di potere dell’euro;
• la difesa e il potenziamento della SOVRANITÀ NAZIONALE costituzionale in ciascuno e in tutti gli oltre 200 Stati del Mondo;
• la concezione e promozione di un rinnovato ASSETTO MULTIPOLARE DEL MONDO, sulla base delle rinsaldate sovranità nazionali di ciascuno Stato legittimo;
• la difesa e l’attuazione integrale della Costituzione italiana, a partire dal pieno ripristino delle tre sovranità interdipendenti: sovranità nazionale, sovranità popolare, sovranità monetaria;
• ricostruzione e rilancio di una politica estera italiana degna di questo nome, a partire da una vigorosa e autorevole POLITICA MEDITERRANEA, reimpostando una rinnovata IDENTITÀ E POLITICA MARINARA del Paese;
• ripristino di una funzionale economia mista, di tipo radicalmente keynesiano, con la ripubblicizzazione di una parte del sistema bancario e dei settori economici e di servizio di valore strategico (trasporti e logistica, telecomunicazioni, energia) e difesa e rilancio del patrimonio pubblico e dei beni comuni;
• difesa, rilancio e rinnovamento di una Repubblica d’Italia, centralmente autorevole, forte e compatta, e, basata sulla rete delle Autonomie regionali speciali, delle Regioni ordinarie e sulla propulsione vitale ed identitaria degli 8000 Comuni e delle 100 Città capoluogo;
• difesa e rilancio del MADE IN ITALY, dell’economia reale, delle PMI, in tutte le sue forme, a partire dalla rifondazione diffusa dello STILE DI VITA MEDITERRANEO, anche secondo il recente riconoscimento dell’UNESCO della Dieta Mediterranea, quale bene culturale immateriale dell’umanità, a partire dal buon uso delle risorse e dei programmi del ciclo di programmazione 2014-2020 ( circa 130 mld di euro);
• elaborazione e implementazione di un PIANO STRAORDINARIO PER L’OCCUPAZIONE, promosso e sostenuto dalla mano pubblica.
II – Alcuni libri essenziali da prendere in considerazione,
perché mediamente di buona qualità,
di abbastanza recente pubblicazione,
di facile lettura,
abbastanza didascalici,
ciascuno centrato su UN tema essenziale.
1-Ernesto Screpanti, “L’imperialismo globale e la grande crisi”
(il capitalismo reale basato sulle 100.000 multinazionali globali che comandano il mondo);
2-Luciano Gallino, “Finanzcapitalismo”
(la strutturale natura finanziaria e speculativa dell’attuale capitalismo globale);
3-Thoms Piketty, “Il capitale nel XXI secolo”
(analisi a tutto campo spaziale e storico del livello e della dinamica delle diseguaglianze indotte dall’attuale capitalismo globale);
4-Alberto Bagnai, “Il tramonto dell’euro”
(la migliore e insuperata trattazione critica della questione cruciale dei sistemi monetari e dell’euro);
5-Paolo Maddalena, “Gli inganni della finanza” ( le devastazioni prodotte dal finnzcapitalismo nella Costituzione formale e reale del Paese, in particolare, la svendita del patrimonio pubblico);
6-Sergio Cesaratto, “Sei lezioni di economia”
( superba trattazione in particolare del cosiddetto VINCOLO ESTERN0,cos’è, come viene attualmente governato, come potrebbe essere governato in un’ottica alternativo di ripristino delle sovranità costituzionali);
7-Aldo Barba e Massimo Pivetti, “La scomparsa della sinistra in Europa”
( i motivi storici e strutturali della scomparsa delle varie famiglie delle sinistre in tutta Europa, comprese le politiche completamente errate sul fronte cruciale dell’immigrazione) ;
8-Wolfgang Streeck, “Tempo guadagnato” ( le evoluzione delle politiche del grande capitale- dagli anni Settanta in poi- dall’inflazione al debito privato al debito pubblico);
9-Carlo Formenti, “La variante populista”
(una ipotesi credibile di assunzione del paradigma populista- il Sotto contro il Sopra- per combattere il finanzcapitalismo globale);
10-Diego Fusaro, “Pensare altrimenti”
(un vivace riuso della migliore tradizione della cultura filosofica per combattere il pensiero unico neoliberista).
*”Laudato si” di Papa Francesco.