La guerra delle notizie

di Sandro Arcais

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Per ora, la terza guerra mondiale è combattuta nel campo delle informazioni. La posta in gioco è il controllo sulle menti di noi occidentali (probabilmente, il popolo più manipolato di tutta la storia dell’umanità).

Giovedì 26 aprile, il rappresentante russo presso l’OPCW (l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) ha organizzato una conferenza stampa nel quartier generale dell’organizzazione a The Hague. Erano presenti una serie di residenti di Douma, tra cui medici dell’unico ospedale della città. Dalle testimonianze è risultato che a Douma, il 7 aprile, non c’è stato alcun attacco chimico, e che i video messi in rete dagli Elmetti Bianchi sono il frutto di una messinscena.

In pratica, sarebbe successa una cosa più o meno di questo tipo: durante un bombardamento della città, come durante un qualsiasi bombardamento, le persone si sono rifugiate nei rifugi. La densa polvere causata dai bombardamenti si è infilata abbondante in questi rifugi e l’aria è cominciata a mancare. A quel punto alcune persone hanno cominciato a gridare che si era verificato un attacco chimico. La gente va nell’unico ospedale della città e lì è sottoposta ad abbondanti secchiate d’acqua. Mentre questo avveniva, alcune persone filmavano il tutto.

Il teatro invisibile è una forma di rappresentazione teatrale messa in scena in luoghi pubblici, con la precisazione che il pubblico non sa che si tratta di una rappresentazione. Io l’ho praticato. Dopo esserci preparati, abbiamo inscenato un battibecco, su una questione che non ricordo, in un centro commerciale. Io avevo l’incarico di “controllare” la zona del bar, nello specifico troncare la rappresentazione quando dal bar avessero avvisato la sicurezza. Ve lo assicuro: il teatro invisibile è un’arma incredibile di manipolazione. Mi ricordo la sensazione di potenza che il mio livello superiore di informazioni mi dava. Il tutto mi lasciò un gusto semi amaro. Lo sentivo eticamente sbagliato. E infatti non lo praticai più.

Ma evidentemente altri lo praticano ancora, eccome.

Ma sia come sia, concorderete con me che questa era una notizia. Va bene, la fonte è una parte belligerante, i Russi. Ma se ammettiamo questo, e se ci è rimasta un po’ di logica in zucca, dobbiamo ammettere che anche tutte le altre notizie provengono da una parte belligerante: i “nostri”. E quindi devono essere trattate con la stessa cura. Ma torniamo al punto: questa è una notizia. In quanto pubblica opinione avremmo il diritto di avere questa notizia. Appunto, “avremmo”.

Gli organi di informazione anglofoni forniscono questa notizia, ma in questo modo distorto e manipolatorio:

‘Obscene masquerade’: Russia criticised over Douma chemical attack denial

Britain, France Decry ‘Stunt’ By Russia, Syria On Douma

Russia chided for “obscene masquerade” on alleged Syria chemical attack

Russia accused of ‘obscene masquerade’ after flying in alleged witnesses to Syrian chemical attack

Poi, se a uno gli viene il sospetto che esista una regia che decide e impone il modo in cui dare una notizia delicata, viene accusato di essere un paranoico complottista. Oppure viene fuori quello che conosce come funziona il mondo e ti smonta con una cosa tipo “e cosa c’è di nuovo?”.

SkyNews si discosta dall’impostazione dichiaratamente “disinnesca la notizia dando la notizia del giudizio su di essa” e usa la strategia delle virgolette:

Russia ‘proves’ Syria attack was staged

Concludendo, le cose sono due: o sanno che l’opinione pubblica occidentale è ormai tanto intossicata di bugie, tanto imbevuta di pregiudizi, tanto devastata da anni di comunicazione pubblicitaria e filmettistica, tanto carente di senso critico, tanto distratta dal continuo desiderare questo e quello, che ormai possono permettersi questi mezzucci così spudorati; oppure non sanno più che pesci pigliare.

Ah, dimenticavo, i nostri giornaloni. Loro? Loro non si sono neanche posti il problema di come fornirla, la notizia. Semplicemente, non l’hanno fornita. Evidentemente, per la cupola che controlla i mass-media occidentali, noi Italiani non siamo neanche degni di essere turlupinati.

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