Una nota per il seminario del 13 ottobre

di Valerio Colombo – Partito Umanista

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Filago, 12 Ottobre 2018

Cari Amici di Patriottismo Costituzionale, Beppe de Santis mi ha invitato a partecipare al vostro interessante convegno ma, purtroppo, le date coincidevano con un impegno già preso nell’ambito della mia organizzazione, il Partito Umanista. Si tratta di un seminario interno per approfondire il tema della “Sovranità”, quindi in qualche modo anche se a distanza stiamo affrontando in parallelo tematiche molto affini.

Il momento in cui ci troviamo, oltre che buio, è enigmatico in quanto tutti i paradigmi e i metodi di analisi con cui ci siamo formati non sembrano più adeguati a interpretare e trasformare la situazione, quindi prima di andare verso il mondo a proporre vie d’uscita è imprescindibile il fatto di studiare ed elaborare.

Questo non è tempo di semplice militanza: oggi la vera “resistenza” sta proprio nella ricerca di comprendere il momento e di come poterlo trasformare davvero! Prima di augurarvi buon lavoro vorrei condividere con voi i “titoli” di alcune delle tematiche che sto cercando di approfondire in questo periodo e che forse possono essere di interesse anche per i vostri studi.

  1. La crisi della “civiltà globale”, da vedere non come un semplice incidente di percorso ma come parte di un processo storico che sta decretando la fine di una tappa epocale nell’ambito di due grandi cicli: il primo (più semplice da vedere) è il ciclo della civiltà “occidentale” che nasce con la fine dell’impero romano e diventa globale attraverso il colonialismo, il neo colonialismo e appunto la globalizzazione; il secondo, meno evidente ma dalle conseguenze decisamente più importanti, è il ciclo che è iniziato prima del neolitico con l’addomesticazione del fuoco e che si è concluso con i successi scientifici e tecnologici che, negli anni ’60 del secolo scorso, hanno decretato la fine della scarsità potenziale per tutta l’umanità.
  2. Il fatto che proprio verso la fine degli anni ’60 del secolo scorso è iniziato un blocco della dialettica generazionale che ha sempre mosso la storia, in parallelo a un’accelerazione esponenziale del tempo storico, dovuta soprattutto alla rivoluzione tecnologica dell’informazione che ha reso istantanei i tempi comunicazione.

Questo blocco ha impedito, tra l’altro, l’evoluzione sociale e sta provocando l’assurdo conservatorismo irrazionale che opprime l’umanità.

  1. Il fatto che la nostra Costituzione del ’48, insieme alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono il prodotto e la testimonianza proprio di quel momento storico di grande avanzamento che coincise con la fine della scarsità e con l’immagine di un futuro luminoso (per questo il Patriottismo Costituzionale in Italia assume una valenza assolutamente peculiare).
  2. Infine una questione di metodo: nel 21esimo secolo abbiamo bisogno di attingere a tutti gli avanzamenti scientifici e filosofici del secolo scorso per affrontare le nuove sfide: parlo della meccanica quantistica, della fenomenologia, e della teoria del caos e delle strutture dissipative: senza assorbire non i tecnicismi, ma le conseguenze concettuali di questi grandi contributi del XX secolo che sono stati negati alla divulgazione, non credo che potremo riuscire a fare granché.

Ricordo che si tratta dei capisaldi di ciò che sta portando alla IV rivoluzione industriale: quella dell’intelligenza artificiale, che sta per travolgere le nostre società come un treno fuori controllo.

Sono sicuro che avremo modo di discutere di questi temi e ovviamente di molti altri nel prossimo futuro e vi auguro con molto affetto un buon lavoro per il convegno di oggi.

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