I patrioti costituzionali e le proteste dei pastori sardi

Noi, Patrioti Costituzionali, appoggiamo incondizionatamente la lotta dei pastori sardi e la loro richiesta di una remunerazione dignitosa del loro lavoro.

 

I pastori sardi sono l’ennesima vittima della sottomissione della vita degli uomini al libero e incontrollato manifestarsi dei meccanismi del mercato autoregolato, quel giocattolo tanto caro agli economisti e politici liberisti monomaniaci e privi di umana empatia, a cui ormai da troppo tempo abbiamo affidato i nostri destini.

 

 

I pastori sardi sono l’ennesima vittima della limitatezza e povertà del pensiero economico liberista: nei fatti, pastori e industriali caseari sono interdipendenti, ma la teoria e la pratica economica liberista è incapace di vedere l’insieme e di governarlo per il bene di tutti: ciascuno deve ragionare e agire come se tale interdipendenza non esistesse e competere. E che rimanga in piedi il più forte.

 

 

I pastori sardi sono l’ennesima vittima di uno stato e una regione che hanno rinunciato al ruolo di guida dell’economia al fine di asservire (sì, asservire) il mercato al benessere della società. Da ormai troppo tempo ci siamo fatti soggiogare dall’idea che i mercati e l’economia debbano dominare sulla politica e la società. All’inizio ci hanno allettato e adescato alla sottomissione con la promessa della sicura conseguenza della ricchezza e del benessere. Ormai, trasformatosi il sogno in incubo, ci tengono a bada con la minaccia della vendetta e punizione dei mercati se non rimaniamo sottomessi. È giunto ormai il tempo di ribellarci a questa idea. Un altro mondo è possibile.

 

I pastori sardi sono vittima della monocoltura e della dipendenza totale del settore caseario sardo dall’esportazione. Gli economisti e governanti sardi, impregnati del monopensiero liberista, un giorno sì e l’altro pure ripetono il mantra della necessità per le imprese sarde di internazionalizzarsi e puntare ai mercati esteri (come se fosse una cosa da nulla), ma nel contempo abbandonano al loro destino l’unico settore produttivo sardo che è “condannato” a vivere di mercati esteri.

 

I pastori e i contadini sardi sono l’ennesima vittima di un pensiero economico che non riconosce il valore di ciò che non è monetizzabile e che non crea valore di scambio. Un pensiero economico che non riconosce il ruolo essenziale dei pastori e dei contadini nella manutenzione del territorio e delle campagne, nel tenerlo vivo e presidiato, accogliente e umano. Quanto vale questo servizio? Per il pensiero economico dominante, semplicemente zero.

 

Al governo e alla Regione chiediamo una risposta all’emergenza, che se ne freghi olimpicamente delle regole della Ue. Agli Italiani chiediamo di scegliersi governanti capaci di riconquistare allo Stato e alla Politica il necessario ruolo di guida della economia per metterla al servizio dei cittadini, e non viceversa. Ai Sardi chiediamo di cominciare questo percorso nelle imminenti elezioni regionali.

I Patrioti Costituzionali

Angela Matteucci

Cataldo Godano

Federica Francesconi

Giacinto Mascia

Giorgio Lo Conte

Giuseppe Angiuli

Giuseppe De Sanctis

Paolo Lo Conte

Sandro Arcais

 

Le immagini sono pubblicate per gentile concessione del fotografo oristanese Igor Bellini

 

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